Olivetti Lettera 22, la macchina da scrivere portatile che ha fatto la storia

Storia e leggenda della Lettera 22, la macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti e divenuta un’icona mondiale. Le caratteristiche tecniche l’hanno resa un prodotto unico, capace ci conquistare il cuore di grandi giornalisti e scrittori, da Indro Montanelli a Oriana Fallaci, da Enzo Biagi a Ernest Hemingway.

Azzardando un parallelismo tra due grandi industrie made in Italy, si potrebbe affermare che la Lettera 22 è stata, per le macchine da scrivere, l’equivalente di quello che la 500 ha rappresentato per il mercato delle automobili. Un simbolo di italianità nel mondo, un successo destinato a durare decenni, un’icona di stile. E più lo si maneggia, meno il paragone appare azzardato. Infatti, come la 500 di casa FIAT, ancora oggi, è celebrato emblema dell’Italia popolare, così la Lettera 22 è conosciuta per essere stata la prima macchina per scrivere portatile accessibile a tutti. La sua storia, quindi, merita di essere raccontata e ricordata.

Pubblicità Lettera 22 Olivetti
Uno storico manifesto pubblicitario della Olivetti Lettera 22

Lettera 22, una Olivetti nella storia

È una splendida settantenne, la Lettera 22. Fu messa in produzione, per la prima volta, nel 1950. L’Olivetti era guidata allora dall’illuminato patron Adriano. Quella innovativa macchina per scrivere portatile nasceva con un intento chiaro: uscire dagli studi dell’alta borghesia ed arrivare a tutti, impiegati, maestri, personale di segreteria Lo confermavano il suo design, estremamente asciutto e compatto, ma soprattutto il prezzo: 40 mila lire, uno stipendio medio. Non certo una somma irrisoria ma comunque abbordabile rispetto alle altre macchine per scrivere portatili presenti sul mercato.

Nella progettazione della Lettera 22, nulla era stato lasciato al caso. La creazione del modello era stata affidata all’intelligenza prestigiosa di Marcello Nizzoli, uno dei designer italiani più apprezzati al mondo, che lavorò a partire da un progetto di Giuseppe Beccio. La campagna pubblicitaria, invece, fu firmata da un altro fuoriclasse come Giovanni Pintori. Il risultato fu che la Lettera 22 venne premiata prima con il Compasso d’Oro (1954) e poi come miglior oggetto di design del secolo (1959), su valutazione dell’Illinois Institute of Technology. Un apprezzamento poi consolidatosi nel tempo, visto che la macchina è oggi esposta in alcuni dei musei più famosi del mondo, come il MOMA di New York.

Il giornalista Indro Montanelli fotografato mentre scrive con la sua Lettera 22

La macchina per scrivere Lettera 22 nella cultura popolare

Ma come ha fatto un prodotto di successo a trasformarsi in una vera e propria icona? Difficile dire con precisione quale alchimia si verifica in casi del genere. Di certo, però, questo percorso è stato aiutato da “sponsor” illustri, cresciuti proprio insieme alla Lettera 22. La macchina portatile di casa Olivetti, infatti, divenne ben presto la prescelta di giornalisti e scrittori, in Italia e non solo. Il suo nome, negli anni, è stato accostato a firme celebri: Enzo Biagi, Indro Montanelli (celebre la sua foto mentre batte a macchina seduto a terra), Oriana Fallaci, addirittura Ernest Hemingway, vincitore di un premio Pulitzer (1953) e del Nobel per la letteratura (1954).

La Lettera 22 è penetrata in profondità nella cultura popolare, tanto da ricevere citazioni in numerosi film e da diventare oggetto di merchandising (dalle magliette ai francobolli). Günter Grass le ha dedicato addirittura una poesia, contenuta nel libro pubblicato postumo “Della finitezza”.

Olivetti Lettera 22
La Olivetti Lettera 22 con custodia

Le caratteristiche della Lettera 22

Vediamo ora quali sono, nel dettaglio, le caratteristiche tecniche della Olivetti Lettera 22.

Dimensioni e peso. Qui risiede una delle ragioni di maggior successo di questa macchina per scrivere: compattezza e praticità. È larga 32,4 cm, profonda 29,8 cm e alta solo 8,3 cm. Il peso totale è di 4 kg. Ecco perché è facile da riporre nella sua custodia, di cartone o simil pelle, e portare con sé.

Tastiera. Come in tutte le macchine per scrivere dell’epoca, la tastiera adottata è del tipo Qzerty (diversa da quella degli attuali PC). Ai tasi di lettere e numeri si affiancano una barra spaziatrice (la cui dimensione è minimizzata rispetto ad altri modelli), due tasti per le maiuscole, uno per fissare le stesse maiuscole, uno di ritorno e uno di tabulazione. Mancano, invece, il taso del numero 1 e del numero 0, così come quelli con le lettere accentate.

Meccanismo di funzionamento. La Lettera 22 è una macchina da scrivere con leve a pressione. Questo significa che, quando si preme un tasto, il martelletto corrispondente va a battere sul nastro inchiostrato (rosso o nero) e imprime sulla carta il suo segno.

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